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Milano, 11 Ottobre 2022 – Tra l’e-commerce che continua ad avanzare e utenti sempre più iperconnessi, il retail cerca nuove opportunità di mercato per crescere e coinvolgere meglio i consumatori. Solo il 14% dei retailer conosce bene i suoi clienti mentre il mercato dei big data analytics nel retail crescerà fino a oltre 13 miliardi di dollari entro il 2027 (+23,6% di crescita annua). In Italia c’è un potenziale di crescita pari a 184 miliardi di euro. Tra “shopping promiscuity” e “customer intimacy” la vendita al dettaglio s’interroga sul proprio futuro: “retail datafication”, flussi di pagamento integrati e logistica circolare alcuni dei trend. Secondo Francesco Soncini Sessa, Head of Strategic Alliances e co-Founder di Mia-Platform: “La capacità di tracciare in tempo reale merci e beni durante tutto il percorso delle filiera sarà necessaria per realizzare una gestione degli ordini dinamica a supporto della vendita online e del negozio fisico”.
Ovunque e in qualsiasi momento. Uno shopping senza soluzione di continuità, fluido tra online e offline, altamente personalizzato e in grado di anticipare le esigenze del consumatore sempre più ibrido e interconnesso. Il mondo del retail s’interroga su quale futuro lo aspetta nei prossimi anni cercando nuovi spazi di mercato in uno scenario complesso dove i costi fissi del punto vendita fisico sono in aumento, le abitudini dei consumatori sono state stravolte e l’e-commerce non intende arrestare la sua ascesa: basti pensare che, secondo Statista, nel 2022 il mercato del retail digitale in Italia vale 45 miliardi di euro e crescerà del 15% annuo fino al 2025.
La sfida per il commercio al dettaglio è tanto semplice quanto complessa: capire in che modo riuscire a fidelizzare il consumatore creando una relazione emozionale e personale partendo dalle innovazioni tecnologiche come big data, intelligenza artificiale e automazione dei processi per riprendersi il ruolo da protagonista sul mercato. Non sorprende, quindi, che il 95% dei merchant italiani continuerà gli investimenti per la trasformazione digitale e il 53% è ottimista in una crescita del business per il 2022 (fonte “Report Retail 2022” elaborato da Adyen in collaborazione con Kpmg): se queste stime fossero confermate si tratterebbe di un aumento del giro d’affari di 184 miliardi di euro per l’intero settore del retail.
Il ruolo del customer engagement assumerà una valenza sempre maggiore, trasformandosi in customer intimacy e passerà attraverso punti di contatto digitali che s’integrano con continuità tra punto vendita fisico e digitale. In questo nuovo scenario l’utilizzo di piattaforme per l’integrazione, aggregazione e l’analisi di ogni dato sarà essenziale per i retailer che vogliono evolvere il rapporto e il dialogo con il consumatore creando un’esperienza di acquisto unica e personale”, spiega Francesco Soncini Sessa, Head of Strategic Alliances e co-Founder di Mia-Platform, tech company italiana specializzata nella costruzione di piattaforme e applicazioni che semplificano e accelerano l’erogazione di nuovi prodotti e servizi digitali.
L’industria è in fermento e lo testimonia anche il mercato dei big data analytics nel retail crescerà fino a 13,1 miliardi di dollari entro il 2027 con un +23,6% di incremento annuo rispetto ai 4,6 miliardi previsti per il 2022 come riportato da Research and Markets.
Inoltre, secondo l’articolo di McKinsey “The future of shopping: technology everywhere”, l’impatto delle nuove soluzioni tecnologiche sarebbe in grado di far raddoppiare il margine operativo netto (l’EBIT) dei retailer oltre che rendere sempre più personale l’approccio con il nuovo consumatore. Un esempio? Le aziende di moda che hanno sfruttato la potenza dei dati per personalizzare le esperienze di e-commerce dei clienti hanno aumentato le loro vendite digitali tra il 30 e il 50%. Se consideriamo l’intera catena end-to-end (produzione, magazzino, vendita, consegna e reso) la vendita al dettaglio è probabilmente l’industria che raccoglie più dati sulle abitudini dei consumatori.
Una prima sfida per i retailer sarà quella d’ideare un modello di business adeguato alla trasformazione digitale in atto cercando nuovi modi di mettersi in contatto con gli utenti che hanno cambiato le loro abitudini. Come dimostra sempre McKinsey all’interno dell’articolo “The five zeros reshaping stores”, durante il periodo pandemico l’80% dei clienti ha sperimentato nuove modalità d’acquisto, come ad esempio il “clicca e ritira”, il 70% ha dichiarato di fare acquisti più spesso e il 34% spende di più rispetto alle persone che fanno acquisti esclusivamente nei negozi.
In questo senso è chiaro che la strategia retail per intercettare un consumatore deve evolvere sempre di più in un’ottica “cross channel” perché questa tendenza omnicanale è la nuova normalità e sarà sempre più spiccata in futuro che negli Stati Uniti chiamano “shopping promiscuity”. Non sorprende che secondo gli analisti di Gartner solo il 14% delle organizzazioni ritiene di avere una completa visione delle necessità e dei comportamenti d’acquisto dei propri clienti.
L’esperienza di acquisto ottimale per il cliente inizia da casa navigando sul sito internet e termina all’interno del negozio fisico. Le nuove tecnologie supportano l’integrazione di canali off e online grazie a servizi digitali che facilitano il customer journey del cliente. Non stiamo parlando solo di offerte profilate ma di nuove soluzioni per la filiera che possono garantire la gestione in tempo reale degli ordini tra i diversi canali, logistica automatizzata e pagamenti integrati nei software gestionali – spiega Francesco Soncini Sessa.
In questo senso una customer experience attenta alle necessità del consumatore può rivelarsi la chiave per fidelizzare il cliente. Pensiamo alla gestione dei resi che resta un’opzione molto apprezzata da parte dei clienti ma che comporta notevoli spese di gestione per il rivenditore: all’interno della supply chain si sta facendo strada il concetto di logistica circolare, un modello che si propone di ottimizzare le fasi di restituzione dell’oggetto ottimizzando il recupero del prodotto e rimettendolo in circolo dandogli nuovo valore.
L’obiettivo è promuovere una maggiore produttività delle risorse riducendo gli sprechi ed evitando l’inquinamento della creazione di nuovi materiali. Secondo Statista in Italia il 43% dei consumatori ha restituito almeno un prodotto nel corso dell’anno e uno studio Barclaycard ha messo in evidenza come per il 57% degli e-commerce la gestione dei resi abbia avuto un impatto negativo sulle attività quotidiane.
Tutto questo senza contare il possibile danno economico della merce persa o sottratta illecitamente durante la logistica del trasporto e dello stoccaggio: secondo la “Retail Security Survey 2022” della National Retail Federation, negli Stati Uniti all’interno dei magazzini è stata sottratta merce per un valore complessivo vicino ai 62 miliardi di dollari, di cui la maggior parte per furti esterni compiuti anche da parte di organizzazioni criminali.
Per le aziende Retail è fondamentale semplificare e velocizzare la gestione dei dati (di prodotto, logistici, transazionali e cliente), massimizzando l’integrazione e l’esposizione veloce e sicura verso sistemi interni ed esterni all’azienda. L’obiettivo è aumentare la qualità, velocità e la disponibilità del dato in modo tale da ottimizzare in ottica incrementale la Supply Chain Visibility e ottenere una visione complessiva su tutti i flussi e processi di Supply Chain, anche grazie all’integrazione con tool e soluzioni aziendali e di partner terzi già in uso”, illustra Francesco Soncini Sessa.
Scopriamo quindi quali sono, secondo le principali testate internazionali, gli 8 trend che rivoluzioneranno il punto vendita del futuro:
Mia-Platform è un Independent Software Vendor che ha portato sul mercato la prima soluzione al mondo per la realizzazione end-to-end di piattaforme digitali cloud native.
La sua software suite fornisce una Console unica che semplifica lo sviluppo e la gestione di applicazioni moderne cloud-native, basate su APIs, microservizi, Fast Data e DevOps, e supporta le aziende a costruire la propria piattaforma digitale in modo incrementale.
Mia-Platform è una delle aziende a più rapido sviluppo nel panorama europeo, un’eccellenza tecnologica riconosciuta a livello internazionale per due anni di file nella top 10 delle tech italiane nella classifica del Financial Times “FT 1.000: Europe’s Fastest Growing Companies 2021”.
Visita il sito: mia-platform.eu
Contatti stampa: press@mia-platform.eu
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