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Interrogarsi sulla sostenibilità del cloud (cloud sustainability) significa osservare in modo nuovo gli strumenti che alimentano l’era digitale. In un mondo sempre più attento al tema della sostenibilità, software, servizi e infrastrutture cloud non vengono più valutati solo in termini di prestazioni, di resilienza, scalabilità e affidabilità, ma anche in funzione del loro impatto ambientale.
La sostenibilità è uno dei grandi pilastri della società contemporanea. È un obiettivo universale e sistemico, che coinvolge le persone, le comunità, le organizzazioni e le istituzioni a ogni livello. Il paradigma verso cui tendere è quello dello sviluppo sostenibile, vale a dire “quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
In azienda, nel tema della sostenibilità non rientrano soltanto le azioni poste in essere a tutela dell’ambiente e in risposta alla crisi climatica. I pilastri, infatti, sono tre e vengono riassunti dall’acronimo ESG, che sta per Environmental, Social, Governance: il primo (E) è appunto riferito alle iniziative a tutela dell’ambiente, ma a questo si sommano le azioni indirizzate alla tutela delle persone e delle comunità (Social), nonché le pratiche di “buon governo” (Governance) adottate dalle imprese stesse. Solo l’equilibrio tra questi tre pilastri permette a un’organizzazione di essere davvero sostenibile.
Poiché è un tema richiesto dai consumatori ad ogni livello, da chi va al supermercato, a chi deve scegliere l’azienda in cui deve lavorare, per arrivare a chi deve scegliere un tool, sulla sostenibilità le aziende possono costruire un vero e proprio vantaggio competitivo e possono contare su un fattore in più per l’attrazione di talenti. Si verifica quindi una situazione win‑win: l’azienda che contribuisce a un futuro migliore è fin da subito premiata dal mercato.
In quello che, oggettivamente, è un tema di enormi proporzioni rientra la cloud sustainability, definita da Gartner, come l’uso dei servizi cloud con l’obiettivo di ottenere vantaggi in termini di sostenibilità sia dal punto di vista economico, sia da quello sociale ed ambientale.
Oggi, infatti, la stragrande maggioranza delle aziende utilizza servizi cloud nelle proprie operation: infrastruttura (IaaS), piattaforme (PaaS) e/o software (SaaS) di produttività, gestionali e dipartimentali, senza dimenticare l’area delle comunicazioni. Per chi realizza software, il numero di servizi e tool necessari aumenta in maniera esponenziale.
Il cloud sta diventando quindi un asset aziendale sempre più importante, e pertanto diventa sempre più urgente considerarne gli aspetti di sostenibilità all’interno della propria Cloud Strategy, soprattutto in relazione ai consumi delle infrastrutture on-premise. Inoltre, gli stessi cloud provider (AWS, Google, IBM, Microsoft) stanno investendo per garantire il minor impatto possibile dei propri data center e soddisfare i clienti (anche) sotto questo profilo. Cosa tutt’altro che trascurabile, oggi i data center rappresentano il 2% di tutti i consumi elettrici mondiali.
Tuttavia, l’onere della cloud sustainability non ricade unicamente sui provider. Qualsiasi software, nonostante sia un bene immateriale e difficilmente soggetto a misurazione, ha un impatto sui consumi dei data center e quindi sulla sostenibilità ambientale. La responsabilità va ricondotta dunque anche verso chi realizza e gestisce le applicazioni: come il software viene progettato, quali servizi usa e quanto consumano, come li usa e come impiega l’infrastruttura sono soltanto alcuni dei fattori che incidono sulla sostenibilità.
Un’ulteriore dimostrazione dell’importanza del tema della sostenibilità all’interno dell’ambito dello sviluppo software si può trovare nell’ultima versione del Technology Radar di Thoughtworks: tra le nuove tecniche troviamo infatti la “Carbon efficiency as an architectural characteristic”.
Essere consapevoli e perseguire la sostenibilità del software, partecipare allo sviluppo di una cultura in merito e seguire le best practice è essenziale per costruire un futuro migliore grazie al digitale.
La Cloud sustainability è un tema di attualità, e attorno ad esso si sta sviluppando una grande community open‑source. Inoltre, il tema è sempre più centrale all’interno di eventi e conferenze tech, così come ampia è la condivisione di conoscenza e di informazioni, nonché lo sviluppo di tool ad hoc.
Di seguito, alcune iniziative e strumenti meritevoli di menzione.
Sviluppato da Davide Bianchi, Senior Technical Leader in Mia‑Platform, e presente all’interno del Landscape della CNCF, kube‑green è un tool open-source che riduce drasticamente il consumo energetico del software. Grazie a kube‑green è possibile impostare dei periodi di tempo nei quali le risorse inutilizzate vengono spente automaticamente: ad esempio, si possono spegnere i pod Kubernetes sui quali girano gli ambienti di non‑produzione nelle ore notturne e nei giorni festivi. Al termine del periodo impostato, ad esempio il mattino, kube‑green riattiva le risorse in maniera automatica.
La Cloud Native Computing Foundation ha creato un working group dedicato specificamente al tema della sostenibilità ambientale. Si tratta di una novità interessante che dimostra l’urgenza e l’impatto significativo del software sul tema della sostenibilità.
CNCF sostiene che, allo stato attuale, l’impatto ambientale del software non sia ancora un tema centrale nei percorsi di sviluppo. Da qui, la nascita di un gruppo di lavoro dagli obiettivi ambiziosi, tra i quali la definizione delle migliori pratiche di sostenibilità per la comunità open source, la formazione, la creazione di metodi di misurazione dell’impatto ambientale e lo sviluppo di un panorama di progetti cloud‑native per la sostenibilità ambientale.
Green Software Foundation è una fondazione che si prefigge lo scopo di ridurre al minimo l’emissione di gas serra dovuti ai software, andando a creare e condividere linee guide che ancora non esistono. Il loro sito istituzionale contiene risorse, strumenti e best practice per sviluppare software green.
La sostenibilità è un tema sistemico e universale. Va affrontato a 360 gradi, allineando i comportamenti dei singoli, delle aziende e delle istituzioni ai 17 obiettivi individuati nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
L’innovazione può e deve avere un impatto positivo. Il cloud è un’occasione straordinaria sotto questo profilo, ma la sostenibilità è un tema che non riguarda solo i provider bensì anche tutti coloro che sviluppano software. Le premesse, comunque, sono incoraggianti.
Nel frattempo, riteniamo che ognuno debba fare la sua parte. Noi di Mia‑Platform ci impegniamo su tutti i fronti, fondando il nostro business sul concetto di sviluppo sostenibile. Siamo da sempre particolarmente sensibili ai temi di inclusività e accessibilità, di sviluppo sostenibile e di Corporate Responsibility, e portiamo avanti concretamente l’impegno a generare un impatto positivo nell’ecosistema di cui facciamo parte. Lo facciamo sia mettendo in atto azioni che migliorino l’impatto delle nostre iniziative e della nostra vita d’ufficio, sia avviando collaborazioni con associazioni non profit.
Se ti interessa approfondire il tema, puoi scoprire qui la nostra visione. Se conosci altre iniziative e vuoi segnalarcele, scrivici!