Digital Decoupling Layer: l’importanza di disaccoppiare

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20 Ottobre 2020

In un contesto di mercato che vede ai vertici della competizione le aziende più innovative e veloci nel reinventarsi e introdurre nuovi prodotti, diventa essenziale disaccoppiare l’infrastruttura IT dai canali, per affrontare con successo i progetti digitali più complessi. Questo può essere realizzato mettendo in atto un processo di Digital Decoupling.

Disaccoppiare le applicazioni e i servizi rivolti agli utenti finali dai sistemi sottostanti – ossia sviluppare con logica di digital decoupling – rende più facile creare e aggiornare prodotti e servizi digitali. I vantaggi si riscontrano sia in un ridotto time-to-market, sia nella capacità di rispondere efficacemente e tempestivamente alle richieste dei consumatori, oggi sempre più esigenti e abituati agli standard di servizio dei giganti – Amazon, Netflix, Spotify e così via.

La creazione di un digital decoupling layer, ossia di uno strato software che disaccoppia e gestisce l’integrazione di dati e servizi, è la risposta all’esigenza di innovare dinamicamente supporti interni, canali di contatto e offerta di prodotti e servizi per andare incontro alle esigenze dei clienti.

 

Digital decoupling: cos’è e a cosa serve

Di fronte alle esigenze del business in continua evoluzione, che richiedono più prontezza e dinamismo, i tempi di sviluppo di nuovi progetti si sono ridotti all’ordine del mese o persino delle settimane. Per rispettare le scadenze non è sufficiente avere una certa maturità nell’impiego di tecnologie e metodologie per lo sviluppo – quali il modello Agile o le pratiche di DevOps.

Se i touchpoint che supportano l’interazione degli utenti con i sottostanti sistemi aziendali usano logiche proprietarie e integrazioni ad hoc diventa difficile far evolvere i servizi o cambiare singoli componenti senza rimettere mano all’intera infrastruttura. Con la creazione di un digital decoupling layer si introduce un disaccoppiamento logico tra i canali di contatto e i sistemi, rendendo facile cambiare, sostituire o far evolvere singole parti. Lo strato digitale, infatti, separa quanto avviene nella sfera d’erogazione (app mobile, siti web, interazioni con il customer care, marketing e così via) dai backend (orchestrazione su sistemi on premise e servizi cloud, aggiornamenti software, migrazioni e così via), permettendo più flessibilità e velocità nei rilasci.

 

Tecnologia a supporto del digital decoupling: il Digital Integration Hub

Il processo di digital decoupling si realizza con l’implementazione di un’infrastruttura dedicata nota come Digital Integration Hub (DIH).

 

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Gli analisti di Gartner valutano DIH un paradigma emergente per l’accesso facile, rapido e ad elevata scalabilità ai servizi, necessario per affrontare con successo le iniziative di miglioramento della customer experience, modernizzazione dei sistemi e e aperture a nuove partnership commerciali. Un paradigma che prevede l’accesso alle applicazioni e ai dati dei sistemi aziendali mediante application programming interface (API) senza necessità di trasformazioni radicali, prolungando la vita operativa dei sistemi legacy ed evitandone il sovraccarico.
Le API alimentano in modo sicuro i front-end con i quali interagiscono utenti aziendali e clienti; allo stesso modo supportano l’integrazione con i partner di business e con applicazioni di terze parti, aprendo a nuove possibilità di crescita ed espansione nell’ambito del paradigma API Economy.

Sul fronte dei dati, il DIH permette di superare le rigidità e limitazioni dei backend esistenti, dando supporto al data-streaming in tempo reale e a data store ad alte prestazioni, attraverso il paradigma Fast Data. Queste capacità massimizzano il valore dei dati per il business, rendendo disponibili Single Customer View consolidate di ciascun cliente e dati analitici aggiornati in tempo reale sui clienti, senza dipendere da processi batch.

 

Da dove partire per mettere in pratica il digital decoupling

L’implementazione di un processo di digital decoupling inizia con la creazione di API Gateway per gestire le chiamate dei client e instradarle correttamente. Prosegue con la creazione di microservizi in logica backend for frontend (BFF) per separare gli sviluppi e le evoluzioni significativi per l’esperienza utente da quelli che riguardano l’infrastruttura, migrando la logica applicativa sulla piattaforma DIH.
Successivamente, introducendo un’architettura Fast Data, composta di uno stream di dati in tempo reale e di viste uniche secondo le esigenze del business, si realizza la vera e propria separazione dei canali, che sono così liberati dalle logiche sottostanti.

A questo punto diventa più facile far evolvere singole componenti ed eventualmente sostituire i sistemi sottostanti per ottimizzare i costi, sfruttare risorse in cloud e molto altro, senza intaccare l’operatività delle applicazioni.

 

I benefici del digital decoupling

Disaccoppiare i sistemi dai canali, inserendo un digital decoupling layer, offre all’IT la disponibilità di un’infrastruttura performante, che permetta di sfruttare il potenziale dei SoR aziendali, svincolandosi dalle possibili criticità. I team di sviluppo possono così creare nuovo software in modo veloce e sicuro, sfruttando le tecnologie più recenti.

In questo modo, i team possono concentrarsi maggiormente sulle funzionalità interattive, senza doversi preoccupare dei sistemi sottostanti. Dal punto di vista del business, la separazione risulta funzionale al time to market, al miglioramento dell’esperienza utente e all’utilizzo più efficace delle risorse IT.

Tra i digital decoupling layer di maggior successo si sta sempre più affermando il Digital Integration Hub (DIH), uno strumento che contribuisce all’offloading dei SoR e migliora la Developer Experience. Scopri come Mia-Platform Fast Data può aiutarti a costruire e potenziare il tuo DIH!

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Digital decoupling: cos’è e a cosa serve
Tecnologia a supporto del digital decoupling: il Digital Integration Hub
Da dove partire per mettere in pratica il digital decoupling
I benefici del digital decoupling